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Docenti di sostegno, problemi se confermati dai genitori? Sì, scopriamo insieme cosa potrebbe comportare ( esempi pratici )

Ricordiamo che "l'insegnante di sostegno è attribuito dallo Stato alla scuola autonoma e da essa alla classe e che è un docente della classe come l'alunno con disabilità è alunno della classe"



La norma sulla continuità didattica relegata alla volontà delle famiglie non piace a nessuno e sta sollevando il malcontento generalizzato, questa è la sintesi all'indomani della pubblicazione del DL in GU comunicato pubblicamente dal ministro Valditara sui social. Sembra forte come affermazione ma è così. Abbiamo cercato di elaborare, su quesiti posti da alcune nostre lettrici e alcuni nostri lettori, una sintesi di quanto si potrebbe verificare alla luce di tale norma.


Abbiamo parlato ampiamente di come la norma proposta dal ministro Valditara può far saltare i diritti acquisiti da centinaia di migliaia di docenti. Una norma che andrebbe a creare un forte stallo nelle assunzioni da GPS e, in alcune circostanze, si potrebbe sollevare l'incostituzionalità della norma.

Riproponiamo un lavoro su diverse segnalazioni, elaborato nell'arco degli ultimi mesi, evidenziando le criticità che la norma potrebbe creare in base alla casistica. Essendo molti i messaggi è stato redatto un elenco degli argomenti più significativi, raggruppando alcuni quesiti simili nei contenuti . Nello stesso troverete addirittura un disincentivo alla natalità. Infatti al punto 5 dell'elenco a seguire c'è il caso di un'insegnante in maternità. La stessa docente non troverebbe il favore della famiglia proprio perché è stata sostituita da altra docente.

Quindi un insegnante di sostegno precario per conquistare la stabilità dei tre anni dovrebbe rimandare il sogno di avere un figlio? Se la risposta fosse sì, la scelta si tradurrebbe certamente in un calo demografico.


A seguire l'elenco redatto su quanto ricevuto dai nostri lettori:

1) io quest'anno, primo in graduatoria, ho una classe V primaria e poiché il mio alunno dovendo passare ad un grado di istruzione superiore, la famiglia dello stesso ovviamente non potrà chiedere la continuità didattica; tizia invece, con punteggio bassissimo ha avuto un ragazzo di I elementare, ebbene se entrambi in turno di nomina, tizia rimarrà nella mia scuola e io devo andare in altra scuola, magari a km di distanza e restarci 3 anni (al sud la cosa è molto probabile);

2) i genitori che competenze hanno per capire se un docente è da riconfermare oppure no?

3) quindi se voglio restare in quella scuola, faccio tutto quello che vogliono i genitori anche se ciò è diseducativo;

4) secondo questo principio, perché il ragazzo col sostegno dovrebbe avere lo stesso insegnante mentre la classe non dovrebbe avere lo stesso insegnante, ad es. di italiano o di matematica per tutti gli anni del ciclo scolastico?

5) e una docente che è in congedo per maternità, è chiaro che non verrebbe riconfermata dalla famiglia, perderebbe così la possibilità di essere richiamata in quella scuola solo per aver dato un pargolo alla patria!

6) tanti che sono su posto di sostegno hanno non uno ma due ragazzi, cosa succede se ad una famiglia garba quell'insegnante e all'altra no? Lo affettiamo in due?

7) cosa succede ai tanti insegnanti che sono di ruolo ma hanno preso una supplenza con ex art 36 su sostegno?

In sostanza non si tutela il lavoratore, non si rispettano le graduatorie, non si tutelano gli insegnanti che hanno una classe terminale e si mette la carriera di un docente al libero arbitrio di privati.


Tutte criticità di rilievo ma secondarie ai diritti acquisiti. Gli stessi creano una gerarchia nelle scelte dei casi di sostegno.


Non si riesce a capire quale sia la difficoltà nel vedere l'inadeguatezza di tale norma, soprattutto dopo l'ampia discussione da parte di sindacati, docenti e giuristi. Anche sui social l'annuncio dato dal ministro non suscita alcun consenso. Nessun complimento. Postiamo a seguire il posto del Ministro nel quale viene resa nota l'emanazione del DL.



Non un commento positivo, sicuramente un dato sociologicamente parlando non valutabile su ampia scala ma lascia intuire che la norma ha qualcosa che non va. Ma mettendo da parte l'impopolarità della notizia bisogna spostare l'attenzione sull'inadeguatezza di tale norma.



Una norma che colpisce tutti secondo quanto riportato dai sindacati, dai docenti precari presenti in graduatoria fino ai docenti di ruolo passando per i docenti specializzati.

La norma di relegare la continuità didattica dei docenti precari al gradimento delle famiglie non convince nessuno, dai sindacati ( per ANIEF è incostituzionale ( CLICCA QUI ), per la UIL SCUOLA RUA alimenta il clientelismo (CLICCA QUI), per la FLC CGIL manifesta la totale inadeguatezza e incapacità... ( CLICCA QUI )) ai docenti di tutte le fasce, compresi quelli di ruolo, fino ad arrivare ai vertici politici di maggioranza che si occupano di istruzione.


L'auspicio è che per i precari, specializzati e non, venga rimesso tutto alle graduatorie GPS. Il lavoro è un diritto e molti docenti stanno facendo sacrifici nel specializzarsi sul sostegno. Ricordiamolo, superando in primis una selezione all'ingresso del percorso abilitante, seguendo anche di presenza il percorso e superando un esame finale. Il tutto ad un costo non indifferente in termini economici, di tempo e di sacrifici.

La continuità, almeno ad oggi e fin quando non verrà fatto un piano di stabilizzazione, ha senso solo ed esclusivamente se un docente, grazie ad una graduatoria, verrà richiamato nella medesima scuola. A monte non si può assolutamente prendere una decisione del genere, almeno per come impostata fino ad ora.


Ricordiamo che "l'insegnante di sostegno è attribuito dallo Stato alla scuola autonoma e da essa alla classe e che è un docente della classe come l'alunno con disabilità è alunno della classe."



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di LA REDAZIONE


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