La domanda, visto che le elezioni regionali si stanno avvicinando, nasce spontanea. Le assunzioni e quindi superare il precariato sono...
Si annunciano assunzioni e cambio di passo per quanto riguarda i docenti precari. La situazione in merito al precariato è alquanto drammatica. I numeri sono in aumento, lo ha affermato anche il senatore Pittoni, responsabile dell'istruzione della Lega, in un suo ultimo post sui social: "gli ultimi anni hanno visto la crescita esponenziale delle supplenze a scapito della stabilizzazione dei docenti, prima garanzia di qualità dell'insegnamento. Va quindi velocizzato il reclutamento a tempo indeterminato diversificando i meccanismi: non più solo concorsi, ma attenzione anche a merito ed esperienza" ( leggi l'articolo ). Lo stesso ministro Valditara soffermandosi a più riprese parla di circa 85mila docenti precari solo sul sostegno che addirittura lavorano senza essere specializzati. Per questi ultimi il ministro Valditara ha pensato a dei corsi da 30 CFU, semplificati rispetto al TFA sostegno canonico, da conseguire entro il 2025. Percorsi molto discussi in quanto vedono un dimezzamento del peso didattico rispetto al TFA sostegno. Per dirla tutta un passaggio da 60 CFU in presenza a 30 CFU online è più che un dimezzamento di percorso.
Annuncio di assunzioni, verità o campagna elettorale?
La domanda, visto che le elezioni regionali si stanno avvicinando, nasce spontanea. Le assunzioni e quindi superare il precariato sono da sempre contenuto efficace da portare in campagna elettorale per ottenere consensi. Non vuole essere una critica rivolta al solo Governo Meloni o al ministro Valditara. Certamente possiamo asserire che il precariato è figlio di azioni di governo poste in essere nelle diverse legislature che hanno preceduto l'attuale governo Meloni. Nel contempo possiamo asserire e vedere come oggettivamente l'attuale governo non ha determinato azioni per un cambio di rotta. Lo Stato, oltre ad essere stato richiamato dalla commissione europea, continua ad essere condannato nei tribunali italiani su molti fronti: carta docente negata ai precari, specializzazione sostegno conseguita all'estero, mancato riconoscimenti degli scatti di anzianità ai docenti precari, abuso di contratti a termine sempre in merito ai docenti precari ( vedi decreto salva infrazioni ), errate impostazioni dell'algoritmo e molte altre situazioni che mettono in ginocchio il precariato storico e condannano lo Stato a pagamenti con gli interessi .
La risposta alla domanda, considerata l'accusa di l'abuso di contratti a termine, dovrebbe essere quindi "assunzioni" . Quindi dovrebbero arrivare le tanto attese assunzioni nei numeri utili per diminuire il precariato storico e non solo per colmare il numero dei docenti che andranno in pensione. Purtroppo, almeno fino ad oggi, sul tema non ci sono dichiarazioni o atti che entrano nello specifico. Leggiamo tra le righe di qualche dichiarazione del Ministro Valditara che i nuovi 85mila specializzati saranno assorbiti gradualmente. La parola "gradualmente" un po' preoccupa e nel contempo apre nuovi interrogativi: perché se il sistema scolastico ha bisogno di 85mila docenti specializzati che stanno regolarmente lavorando su una cattedra di sostegno, rientrando quindi in quel famoso numero del "fabbisogno", non dovrebbero essere assunti a tempo indeterminato una volta conseguita la specializzazione?
Perché non cogliere l'occasione e rispondere concretamente alla procedura di infrazione annunciando l'immediata assunzione degli 85mila docenti una volta specializzati e dei precari storici su disciplina? Almeno si potrebbe indicare un piano di azione chiaro, e nero su bianco scrivere entro quanto assumere quanti sono risultati idonei ai concorsi e i precari storici. Non è possibile che un ministro dica saranno assunti gradualmente nel tempo, il tempo va quantificato perché i docenti hanno famiglia e devono programmare il futuro.
L'auspicio è che nell'immediato, o perlomeno prima delle regionali e della partenza dei corsi INDIRE, il Ministro Valditara in concerto con MEF / RGS (Ragioneria di Stato) annuncino le assunzioni quantificando il numero dei nuovi assunti e sottolineare quanti andranno a coprire i nuovi pensionamenti e quanti invece andranno a ridurre il numero dei precari.
di LA REDAZIONE
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