La possibilità per le famiglie di richiedere la conferma del docente di sostegno per l’anno successivo, qualora lo ritengano nell’interesse del proprio figlio in questo momento...
Prima di entrare nel merito della notizia, da noi anticipata ormai da tempo, cioè lo slittamento dell'applicazione della norma che regolamenta la conferma del docente ben voluto dalle famiglie e dal DS, dobbiamo asserire che la continuità didattica è un diritto per studenti e per insegnanti sia sul sostegno che sulle discipline. La continuità didattica si può garantire solo ed esclusivamente con le assunzioni a tempo indeterminato, che purtroppo tardano ad arrivare. Abbiamo docenti con decine di anni di precariato alle spalle.
Non si dovrebbero cercare scorciatoie su un tema così delicato, un tema che va a toccare la sensibilità di tutti quegli attori che sono chiamati quotidianamente nel processo di inclusione scolastica.
Perché i sindacati e il "mondo scuola" si sono schierati contro tale norma? Perché sono contrari alla continuità didattica? No, non sono contrari alla continuità didattica, tutti sanno che la continuità didattica è un bene fondamentale, ma la stessa non può ledere i diritti acquisiti dei docenti stessi.
Andando con ordine, il DL 71 sta proseguendo l'iter di conversione in legge, entro una settimana arriverà l'ok definitivo anche da parte del senato, nello specifico l’articolo 8 del decreto-legge 71/2024 introduce una novità nel panorama scolastico: la possibilità per le famiglie di richiedere la conferma del docente di sostegno per l’anno successivo, qualora lo ritengano nell’interesse del proprio figlio. Ma per quest'anno non verrà confermata l'applicazione, i tempi non sono maturi.
L'iniziativa pionieristica, definita pietra miliare, fortemente voluta dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha l'obiettivo di garantire la continuità didattica degli alunni con disabilità, aspetto cruciale per il loro percorso educativo.
La norma prevede che, su richiesta della famiglia e previa valutazione del dirigente scolastico circa l’interesse del discente, il docente di sostegno in possesso del titolo di specializzazione possa essere confermato sul medesimo posto di sostegno assegnatogli nell’anno precedente. Sempre se c'è il consenso da parte del docente chiamato in causa. Tale conferma avverrebbe con precedenza assoluta rispetto al restante personale a tempo determinato.
La norma riguarda anche quei docenti che, privi di specializzazione per il sostegno, abbiano prestato servizio su posti di sostegno per almeno tre anni.
L’articolo 8, al comma 2, demanda a un successivo regolamento le modalità di attuazione della norma stessa. Se per questo nuovo anno scolastico 2024/2025 si parla di slittamento per l’anno scolastico 2025/2026 dovrà essere un decreto del Ministro dell’Istruzione e del Merito a definire le modalità di applicazione.
A nostro avviso essendoci una chiara vicinanza, in termini di contenuto, alla chiamata diretta da parte dei DS, norma che all'epoca non piacque al governo giallo verde, la conferma del docente di sostegno ben voluto dai genitori e dai DS potrebbe essere vittima di medesima sorte.
di LA REDAZIONE
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