Il provvedimento che dà la possibilità alle famiglie di chiedere la conferma del docente del sostegno non solo non risolverà il problema della continuità didattica, ma sicuramente...

Il Ministro dell’istruzione e del merito ha pubblicato il Decreto n. 32 del 26 Febbraio 2025 riguardante la conferma del docente di sostegno da parte della famiglia per l'anno scolastico 2025/2026.
Entro il 31 maggio 2025 il dirigente scolastico acquisisce l’eventuale richiesta di continuità del docente di sostegno da parte della famiglia; valuta la sussistenza delle condizioni per procedere alla conferma del docente nell’interesse del discente, anche sentendo il Gruppo di Lavoro Operativo con riferimento alla specifica situazione dell’alunno e della classe, e ne comunica l’esito all’Ufficio territorialmente competente, al docente interessato e alla famiglia entro il 15 giugno 2025.
Qualora ricorrano le condizioni per la conferma, nell’ambito della presentazione delle istanze finalizzate all’attribuzione degli incarichi a tempo determinato per l’anno scolastico 2025/2026, il docente esprime la volontà di essere confermato con precedenza assoluta.
"Il provvedimento che consente alle famiglie di confermare il docente di sostegno ci riporta indietro ai tempi della Renziana legge 107, che prevedeva la chiamata diretta alla quale la Gilda degli Insegnanti si oppose con fermezza. La nostra scuola non dovrebbe sembrare un 'supermarket,' in cui la clientela (le famiglie) sceglie ed elimina i servizi a piacimento. Invece, dovrebbe essere un centro di eccellenza, in cui i docenti di sostegno lavorano a tempo indeterminato e con continuità così da poter davvero fare la differenza nella vita degli studenti e garantire la loro integrazione.
È necessario trasformare le cattedre di sostegno in deroga in posti in organico di diritto e assumere docenti di sostegno a tempo indeterminato. Questa è una priorità. Il provvedimento che dà la possibilità alle famiglie di chiedere la conferma del docente del sostegno non solo non risolverà il problema della continuità didattica, ma sicuramente aumenterà la burocrazia e potrebbe alimentare una sorta di clientelismo, oltre a creare numerosi contenziosi. Il rischio infatti è che non venga garantito il diritto di graduatoria, ma anche diritti come la maternità o la malattia. Chi potrà mai chiedere di confermare una docente o un docente che è stato in malattia o ha usufruito del diritto alla maternità/paternità? La Gilda degli Insegnanti chiede che il provvedimento venga ritirato.
Sappiamo benissimo che c'è un problema di continuità sui posti di sostegno, causato però esclusivamente dal fatto che molte cattedre sono in deroga, basterebbe semplicemente trasformare questi posti in organico di diritto e assumere sugli stessi.
Per garantire un'istruzione di qualità a tutti, dobbiamo fare tutto il possibile per proteggere il diritto all'istruzione dei nostri figli".
ULTERIORI APPROFONDIMENTI
DESTINATARI DEL PROVVEDIMENTO
Tali disposizioni si applicano:
a) ai docenti in possesso del titolo di specializzazione per l’insegnamento agli alunni con disabilità;
b) ai docenti privi del titolo di specializzazione per l'insegnamento agli alunni con disabilità che nell’anno scolastico 2024/2025 abbiano svolto servizio su posto di sostegno in quanto individuati dalla seconda fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze per il relativo grado, redatte ai sensi dell’articolo 3, comma 10, lettera b), dell’Ordinanza;
c) ai docenti privi del titolo di specializzazione per l'insegnamento agli alunni con disabilità che nell’anno scolastico 2024/2025 abbiano svolto servizio su posto di sostegno in quanto individuati sulla base della procedura di cui all’articolo 12, comma 9, dell’Ordinanza.
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di VALENTINA TROPEA