Nessun ne parla, ma si tratta di una possibilità importante, che andrebbe estesa a tutti gli insegnanti di ruolo. Noi, come sindacato, ci impegniamo a chiederlo con tutte le nostre...
“Nei contratti della scuola dei territori italiani sono previste delle annualità di formazione periodiche per il personale quasi interamente pagate dall’amministrazione: a Bolzano, per esempio, l’anno sabbatico è finanziato all'80% dalla Provincia. Perché nel resto d'Italia non è retribuito? Forse ci sono insegnanti di serie A e altri di serie B”.
A chiederlo è stato oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. “L’anno sabbatico – spiega la provincia di Bolzano – è rivolto al personale insegnante ed equiparato delle scuole professionali, istituti di musica e delle scuole dell'infanzia” con “rapporto di lavoro di tempo pieno per quattro anni scolastici”: il “periodo di riposo è della durata di un anno” e prevede il pagamento “dell’80% dello stipendio per il quinquennio: è concesso solamente al personale docente ed equiparato con un rapporto di lavoro a tempo indeterminato ed orario a tempo pieno”. Maggiori informazioni sono fruibili direttamente dal sito internet della Provincia di Bolzano.
Per tutti gli altri insegnanti italiani, invece l’aspettativa per anno sabbatico, definita anche “Anno di riflessione importante per la formazione”, è disciplinata dall’art. 26 comma 14 della Legge 448/1998 (Legge finanziaria 1999), il quale recita: “I docenti e i dirigenti scolastici che hanno superato il periodo di prova possono usufruire di un periodo di aspettativa non retribuita della durata massima di un anno scolastico ogni dieci anni. Per i detti periodi i docenti e i dirigenti possono provvedere a loro spese alla copertura degli oneri previdenziali”.
Si tratta di una aspettativa per anno sabbatico non retribuita, che, quindi, di conseguenza, non consente la maturazione dell’anzianità di servizio e della progressione di carriera. Per tali periodi di aspettativa, non spetta alcuna copertura previdenziale. Tuttavia, i docenti e i dirigenti possono provvedere a loro spese alla copertura degli oneri previdenziali (vedi la Circolare del Ministero del Tesoro del 26 aprile 2000). “Queste differenziazioni non hanno motivo di esistere – incalza Marcello Pacifico – perché il diritto a ricaricarsi oppure ad aggiornarsi in altre realtà nazionali o oltre confine è assoluto, non territoriale.
Nessun ne parla, ma si tratta di una possibilità importante, che andrebbe estesa a tutti gli insegnanti di ruolo. Noi, come sindacato, ci impegniamo a chiederlo con tutte le nostre forze e in tutte le sedi possibili, a partire da quella contrattuale: porteremo l’istanza all’Aran, perché – conclude il sindacalista autonomo – l’anno sabbatico per i docenti deve diventare la norma e non l’eccezione portata avanti da una Provincia a statuto speciale”.