Tra i motivi che lasciano presupporre uno slittamento dal 2024 al 2025, dell'aggiornamento delle graduatorie GPS, i tempi stretti sia per il conseguimento dell'abilitazione docenti e sia per l'approvazione del nuovo regolamento di assegnazione delle supplenze
In vista dell'aggiornamento GPS previsto per il 2024, tanto atteso da docenti precari e da aspiranti docenti che devono inserirsi per la prima volta in graduatoria, solo un'ipotesi non si può formulare, quella che la domanda dell'aggiornamento delle GPS possa essere rinviata.
Invece è quanto accaduto in questi giorni. Tra i motivi l'abilitazione docenti e l'approvazione del nuovo regolamento delle supplenze. Infatti qualche giorno fa la sindacalista Roberta Vannini della UIL Scuola ha parlato di un probabile slittamento di un anno rispetto alla data prevista. Ipotesi che, anche se latente, desta forti preoccupazione tra i docenti interessati. Lo slittamento dal 2024 al 2025, dell'aggiornamento delle graduatorie GPS, andrebbe a ledere i docenti già inseriti che, in tale circostanza, non potrebbero aggiornare il punteggio.
Inoltre andrebbe a ledere quanti hanno preventivato di cambiare provincia o effettuare un inserimento a pettine in prima fascia, per quanti hanno conseguito il TFA sostegno. E non dimentichiamoci di quanti attendono con trepidazione per effettuare un primo inserimento.
La stessa Vannini ha avanzato tale ipotesi, definendola la più plausibile e molto concreta, perché alla luce delle nuove modalità di abilitazione, i tempi sono molto stretti. Ricordiamo che la Vannini non è la sola ad aver interpretato la situazione attuale in questa ottica.
Oltre alla questione delle abilitazioni c'è da ricordare che va approvato il nuovo regolamento per le supplenze. Regolamento che richiede un iter relativamente lungo. I sindacati dicono no allo slittamento della domanda di aggiornamento delle GPS. Atteso l'incontro dell'otto novembre al MIM per discutere anche di questo. Nei prossimi giorni avremo notizie su quanto si deciderà o almeno capire quale sarà l'indirizzo politico sulla questione.
di KATIA PIEMONTESE
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