Docente precaria riceve 1000 euro più interessi per il diritto / dovere all'aggiornamento delle competenze, a Padova il giudice è chiaro e condanna il Ministero
- La Redazione
- 11 feb
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"A scriverlo è il tribunale civile di Padova, sezione controversie del lavoro, nel rispondere positivamente al ricorso prodotto dai legali Anief, in difesa di una docente precaria che..."

Non possono che essere “disapplicati, coerentemente con il principio enunciato da GCUE C-450/21, i cc. 121, 122 e 123 l. 107/15 e l’art. 3 del d.p.c.m. 18.11.16, nella parte in cui limitano l’assegnazione della carta elettronica ai soli docenti a tempo indeterminato, e accertato il diritto del ricorrente a tale beneficio, per gli anni per cui è causa”.
A scriverlo è il tribunale civile di Padova, sezione controversie del lavoro, nel rispondere positivamente al ricorso prodotto dai legali Anief, in difesa di una docente precaria che ha stipulato due supplenze annuali tra il 2021 e il 2023, prima di essere immessa in ruolo il 1° settembre 2023: all’insegnante il giudice del Tribunale veneto ha deciso di assegnare “€ 1000,00 di compensi – oltre all’incremento del 30% ex art. 4, comma 1-bis, D.M. 55/2014 – oltre spese generali, cp e iva”.
Oltre all’ordinanza 10.5.2022 nella causa C-450/2021 emessa dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea, nella sentenza di Padova è stato ricordato che ai sensi dell’art. 282 d.lgs. 297/94, “l’aggiornamento delle conoscenze è un diritto dovere fondamentale del personale docente. Esso è inteso come adeguamento delle conoscenze allo sviluppo delle scienze per singole discipline e nelle connessioni interdisciplinari; come approfondimento della preparazione didattica; come partecipazione alla ricerca e alla innovazione didattico-pedagogica”.
Il giudice del lavoro ha concluso, sempre nella sentenza, che “tale disposizione si rivolge indifferentemente sia ai docenti a tempo indeterminato che a quelli a tempo determinato e quindi esclude che, dal punto di vista della natura del lavoro e delle competenze professionali richieste, sussistano ragioni oggettive, ai sensi dell’art. 4 pt. 1 dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato allegato alla direttiva 1999/70/CE, tali da giustificare una disparità di trattamento”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, si è soffermato sulla “valenza della posizione della Corte di Giustizia Europea sulla questione Carta del docente da allargare anche ai supplenti: non assegnarla, hanno detto i giudici transnazionali, comporterebbe un chiaro atteggiamento discriminatorio contro una categoria che invece dovrebbe meritare il massimo dell’attenzione politico-mediatica L’importante, per chi avesse intenzione di presentare ricorso gratuito con Anief, così da recuperare fino a 3.500 euro più gli interessi maturati, è avere svolto almeno 150 giorni di supplenze per anno scolastico e fare a attenzione a non superare cinque anni dalla stipula del sottoscritto contratto di lavoro a tempo determinato”.
CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DEL TRIBUNALE DEL LAVORO DI PADOVA
P.Q.M.
Il Giudice, definitivamente decidendo, ogni diversa domanda ed eccezione rigettata, dichiara il diritto di Alessandra Munna di usufruire della carta docente per gli anni di insegnamento 2021/22, 2022/23;
dichiara tenuto e condanna il Ministero convenuto a rilasciare a Alessandra Munna una carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente, da impiegare con le medesime modalità previste per i docenti a tempo indeterminato e con accredito, per gli anni passati, della somma di € 1000,00;
condanna il Ministero dell’Istruzione a rifondere le spese di causa, che liquida in € 1000,00 di compensi – oltre all’incremento del 30% ex art. 4, comma 1-bis, D.M. 55/2014 – oltre spese generali, cp e iva; da distrarsi in favore dei procuratori antistatari.
di LA REDAZIONE