Solo con uno scambio diretto, con i racconti delle vittime si può rendere giustizia
Ieri venerdì 9 giugno, la premier Giorgia Meloni ha affrontato il tema delle donne vittime di violenza e ha proposto di portare le vittime o i parenti delle vittime a scuola per raccontare la loro vicenda in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che si celebra il 25 novembre: “Niente di più educativo” ha commentato.
A parlarne anche la ministra della Famiglia e delle pari opportunità, Eugenia Roccella, che ha anticipato: “ Il prossimo anno scolastico verrà diffuso il codice rosso nelle scuole, dove porteremo anche le persone che hanno subito violenza per spiegare quali sono state le conseguenze. Perché solo con uno scambio diretto, con i racconti delle vittime si può rendere giustizia e lavorare su una consapevolezza crescente che dobbiamo assolutamente alimentare”.
Un compito che Lucia Annibali, l'avvocatessa di Urbino che 10 anni fa venne sfregiata con l'acido da due uomini mandati dal suo ex fidanzato Luca Varani, svolge da tempo: “Io vado nelle scuole e mi confronto con i ragazzi, o con i detenuti, da anni. Se una vittima si sente di farlo, ben venga. È importante, in un'ottica di prevenzione, per far capire ai ragazzi che non sono cose così lontane da loro, per far elaborare loro il concetto di violenza non come stereotipo. Questi incontri sono anche un'occasione per far emergere i disagi degli studenti".
Si tratta di un’ importante iniziativa che fa riflettere i giovani, rendendoli più consapevoli di quanto sia ingiusto e riprovevole fare violenza sulle donne.
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