Crepet: un buon maestro dovrebbe ambire a godersi lo spettacolo di giovani intrepidi che alzano le vele della propria barca sfidando tempeste e correnti impreviste, oltrepassando i propri limiti
- La Redazione
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Gli educatori, invece, in qualità di genitori ed insegnanti, dovrebbero saper scuotere, svegliare la passione, accompagnare nella progettazione di un’esistenza entusiasmante, proprio...

Non è semplice comprendere, sin dal principio, quale possa essere la strada giusta da percorrere così da vivere la propria esistenza intensamente e pienamente: i giovanissimi, infatti, ancora alle prese con la sperimentazione di se stessi e delle proprie attitudini ed inclinazioni personali, appiano spesso confusi, smarriti, alla ricerca di approvazione e consenso pur di essere accettati, omologandosi e privandosi, pertanto, della loro reale identità, trascurando la loro vera essenza.
Eppure alcuni genitori non hanno il coraggio di credere nei propri figli e, non riuscendo a comprendere che la loro determinazione, la loro cocciutaggine è lo specchio delle loro ambizioni, determinano un grave danno educativo capace di produrre conseguenze deleterie nella vita dei giovanissimi.
“Misconoscere l’ambizione significa azzerare le forze propulsive di un’esistenza e impedire ai giovani di decollare. Che cosa dovrebbe essere un educatore se non un istruttore di volo? L’ambizione costruisce piume per volare; il controllo ossessivo, la svalorizzazione sono piombo sciolto sulle ali”, in tal modo inizia la sua considerevole disamina il sociologo e psichiatra Paolo Crepet.
Ecco allora l’importanza di un buon maestro capace di sorreggere e supportare il suo allievo senza mai svalutare un progetto, sminuire il suo talento o infrangere un sogno, ma anzi essendo in grado di far emergere ambizione e creatività, qualità imprescindibili per consentire all’allievo stesso di decollare, essendo il suo educatore un istruttore di volo.
“Un ragazzo o una ragazza che crescono con evidenti venature di ambizione per molti costituiscono un problema: fanno domande, immaginano mondi complessi, futuri complicati. E questo può dare fastidio a chi preferisce l’idea che educare significhi «fare la spesa» di ciò che materialmente potrebbe servire loro: non pochi adulti pensano che i figli crescano come l’insalata, con un po' d’acqua (libertà) e concime (soldi). Questi genitori credono che la crescita migliore per un figlio debba essere una sorta di «copia-incolla» di quella che hanno avuto loro”, così continua la sua riflessione lo psichiatra.
Gli educatori, invece, in qualità di genitori ed insegnanti, dovrebbero saper scuotere, svegliare la passione, accompagnare nella progettazione di un’esistenza entusiasmante, proprio come ci insegna Paolo Crepet, perché non si potrà realizzare niente di speciale se non si è capaci di osare, di oltrepassare i propri limiti.
“Ogni adulto, come i grandi maestri di mare, capitani di lungo corso, dovrebbe ambire a godersi lo spettacolo di quel giovane intrepido che alza le vele della propria barca sfidando tempeste e correnti impreviste. E si sentirà finalmente orgoglioso di aver insegnato i rudimenti di quell’arte e permesso a quel giovane di oltrepassare i propri limiti”, queste le parole pregne di significato e mai scontate di Paolo Crepet.
Non si può, infatti, desiderare che le nuove generazioni scelgano bonacce e venti gentili perché questo significherebbe condannare loro ad un’esistenza vuota, priva di significato, un po' come vivere a metà, senza poter godersi il viaggio e non riuscendo mai ad oltrepassare i propri limiti.
“È fondamentale insegnare ai giovani quanto sia importante stare lontano da chi tenta di frenare le loro ambizioni, e sono in tanti a essere così distruttivi. Solo i grandi riescono a far sentire un ragazzo o una ragazza potenzialmente capaci di diventare come lui, anzi migliori”, in tal modo termina la sua disamina lo psichiatra.
Occorre, pertanto, incentivare i giovanissimi ad osare, oltrepassando i propri limiti, guardando oltre l’orizzonte, assumendosi il rischio di vivere, comprendendo fino in fondo come quest’arte possa essere insegnata loro solo da un bravo maestro capace di infondere nelle nuove generazioni speranza e fiducia in un futuro degno di essere vissuto, prediligendo l’attitudine al cambiamento ed al miglioramento di se stessi.
di VALENTINA TROPEA
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