I giovani privi di stimoli restano sempre più chiusi nelle proprie case. “Il mondo esterno non offre nulla di attraente, così...
Un dato sempre più insistente e preoccupante emerge dalle ultime interviste rilasciate da Paolo Crepet, i giovani privi di stimoli restano sempre più chiusi nelle proprie case. “Il mondo esterno non offre nulla di attraente, così i giovani si rifugiano tra le mura domestiche”, afferma Crepet. “Un atteggiamento che i genitori non possono assecondare. Bisogna spronarli, riempire la loro vita di esperienze significative, affinché possano costruirsi un’identità e un futuro“.
“Infatti se non si interviene in tali circostanze i giovani cresceranno senza sapere quanto sia bello e importante costruire ciò che gli manca, dunque essere intraprendenti, temerari. Chi subisce una simile – pessima - pedagogia tende a crescere rinunciatario, arrendevole. Secondo Crepet, la scuola ha un ruolo centrale nel processo di formazione dei giovani: “la scuola di una volta educava anche alla gestione delle sconfitte e delle difficoltà, un aspetto oggi trascurato.
Bisogna recuperare una giusta dimensione del tempo, abbandonare la fretta e offrire ai giovani ragioni per sognare e sperare. I giovani vivono nell’illusione che l’eredità dei genitori sia sufficiente, un equivoco che gli adulti devono chiarire”. In primis Crepet invita genitori, insegnanti ed istituzioni a porre massima attenzione sul futuro. Bisogna lavorare sul “progetto di vita”, i giovani nella loro crescita personale devono responsabilizzarsi. Quindi si comprende bene come l’unico antidoto alla noia possa essere solo ed esclusivamente l’intelligenza creativa.
di La Redazione