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Crepet, genitori ed insegnanti devono educare al “distacco”. Bisogna mancarsi un po' per potersi amare sul serio

Aggiornamento: 3 ago

Genitori ed insegnanti svolgono quindi un ruolo fondamentale: devono insegnare cosa significhi “incamminarsi sulla via dell’esistenza” ma allo stesso modo devono permettere ai giovani…



Lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet, grazie al suo libro “Mordere il cielo. Dove sono finite le nostre emozioni”, rende possibile una profonda riflessione su svariate tematiche, ed in particolar modo si sofferma sul rapporto che si instaura tra genitori e figli.


Nel suo libro esordisce affermando che: “È strategico educare a mancarsi” ed è proprio attraverso queste sue parole che ci si rende conto di quanto sia importante imparare a lasciarsi. Infatti molti genitori sono riusciti ad educare ad amare ma in pochi sanno quanto sia necessaria la giusta distanza.


Crepet menziona, a tal proposito, il tennista e numero 1 al mondo Jannik Sinner, modello da emulare, per poter sottolineare tale aspetto: il giovane altoatesino ha dovuto lasciare la sua famiglia da piccolo per poter allenarsi e diventare un campione ed ha sempre ringraziato i genitori per avergli permesso di crescere, per averlo sostenuto, nonostante non abbiano potuto trascorrere tanti momenti assieme.


Bisogna comprendere come i genitori siano degli istruttori di volo, devono insegnare ai propri figli cosa significhi spiccare il volo, devono consentire ai propri figli di lasciare il nido e di imparare il più presto possibile a volare autonomamente.

“Separarsi dal porto, allontanarsi dal molo sicuro che è stato nostro nido significa mettersi alla prova”, queste le profonde parole dello psichiatra.


Crepet vuole trasmetterci un messaggio chiaro ed inequivocabile: l’importanza di una separazione dovuta. Genitori ed insegnanti devono educare al “distacco”. Bisogna mancarsi un po' per potersi amare sul serio.


Ma la cosa più importante è la passione, l’empatia, le emozioni che permettono di cadere e di rialzarsi. D’altronde fallire è ovvio, il merito sta nel rinascere.

“I veri maestri non cercano mai allievi remissivi e troppo disciplinati, tantomeno sempre plaudenti, ma vogliono la loro crescita, la loro indipendenza, la loro autonomia soprattutto quando è imprevista, così ribadisce Crepet.

Genitori ed insegnanti svolgono quindi un ruolo fondamentale: devono insegnare cosa significhi “incamminarsi sulla via dell’esistenza” ma allo stesso modo devono permettere ai giovani ragazzi di poter crescere e di formare la propria personalità attraverso una separazione dovuta; bisogna mancarsi un po' e solo attraverso tale distacco ci si potrà mettere alla prova.

D’altronde se la dipendenza affettiva diventa un problema, la ricerca della libertà è la cura.

È importantissimo per genitori ed insegnanti riuscire a trovare un giusto equilibrio tra l’essere delle guide, dei punti di riferimento e nel contempo rendersi conto di come sia necessaria la giusta distanza. Il distacco potrebbe sembrare crudele, lasciar andare i propri figli potrebbe sembrare quasi avventato, ma non lo è; non bisogna aver paura o essere titubanti perché sarebbe sbagliato agire in tale maniera.

Chi ti vuole bene veramente deve imparare a lasciarti andare: solo così le nuove generazioni potranno comprendere cosa significhi cadere ma anche rialzarsi, potranno imparare ad autodeterminarsi consapevolmente e a formare la propria personalità senza mai scambiare l’orizzonte con un tramonto, solo così si potrà vivere ogni istante come se fosse l’ultimo, sempre con tanto ardore e tanta passione.


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di VALENTINA TROPEA




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