I giovani nella loro crescita personale devono responsabilizzarsi, quindi si comprende bene come l’unico antidoto alla noia possa essere…
Bisogna spronare i giovani affinché possano riempire la loro vita di esperienze significative e possano costruirsi un’identità e un futuro, questo è quanto afferma Paolo Crepet. In una delle sue ultime interviste rilasciate al Corriere della Sera fa emergere come l'elemento fondante nel processo educativo sia il dare fiducia ai bambini e ai giovani e permettergli di sbagliare: “ credere nei bambini e nei ragazzi, quindi lasciarli
sbagliare. Oggi c'è una schizofrenia da iper-controllo: a scuola c'è il registro digitale, ma alle due di notte non sai dov'è tua figlia tredicenne. La geolocalizzazione ti dice solo che è in quella piazza, ma magari è ubriaca.” Quindi un genitore deve spronare, dare fiducia e soprattutto dare l'esempio, che non è passato di moda. Se i genitori sono sempre sul cellulare, cosa deve pensare un figlio? Bisogna recuperare una giusta dimensione del tempo, abbandonare la fretta e offrire ai giovani ragioni per sognare e sperare.
Secondo Crepet la scuola ha un ruolo centrale nel processo di formazione dei giovani: “la scuola di una volta educava anche alla gestione delle sconfitte e delle
difficoltà, un aspetto oggi trascurato. Secondo Crepet “bisogna cambiare la scuola davvero, non con tentativi. Questo è complicatissimo, ma il Ministro qualcosa di buono lo sta facendo, come reintrodurre il 5 in condotta”. Genitori, insegnanti ed istituzioni devono porre massima attenzione sul futuro. Bisogna lavorare sul “progetto di vita”, i giovani nella loro crescita personale devono responsabilizzarsi. Quindi si comprende bene come l’unico antidoto alla noia possa essere solo ed esclusivamente l’intelligenza creativa che apre le porte all’autonomia e all’autostima.
di La Redazione