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Immagine del redattoreLa Redazione

COPPIA CON DISABILITÀ VISIVA DISCRIMINATA IN UN VILLAGGIO VACANZE

Veronica Cosimelli e Mario Giorgio Loreti sono due speaker romani di 29 e 35 anni, entrambi con disabilità visiva


disabilità visiva

“Vorreiprendereiltreno ETS racconta’’:


Questa è la storia di Veronica Cosimelli e Mario Giorgio Loreti, due speaker romani di 29 e 35 anni, entrambi ciechi, vittime dell'ennesima discriminazione

Veronica ce la racconta:

"Mi chiamo Veronica Cosimelli, sono una doppiatrice pubblicitaria e sono una persona cieca.

Verso la fine di Maggio, con il mio compagno Mario Loreti, anche lui doppiatore e cieco, abbiamo iniziato a cercare un villaggio vacanze che avesse l’accesso alla spiaggia facile da utilizzare anche per chi ha una disabilità visiva.

A Mario viene in mente l'hotel Gabbiano Beach a Vieste (un hotel 4 stelle) perché aveva soggiornato li per 3 anni consecutivi con un'altra persona, anche lei cieca.

Il posto vanta l'accesso diretto alla spiaggia e con l'uso del bastone bianco il complesso è tranquillamente fruibile.


Chiamiamo dunque l'hotel, spieghiamo che siamo due persone cieche (ricordando loro che Mario aveva soggiornato li) e chiediamo, unica nostra esigenza, se potranno mostrarci i percorsi all’arrivo, come fecero con Mario e l'altra persona in passato e ci viene risposto che non c'è alcun problema.

Il preventivo viene così accettato e con formula pensione non rimborsabile paghiamo l'intero soggiorno (3500€) più di 15 giorni prima dell'arrivo in struttura.

Prenotiamo i treni, il transfert che ci avrebbe portato dalla stazione di Foggia a Santa Maria di Merino dove si trova la struttura, facciamo le valige, e la nostra mente si catapulta in vacanza.

Il giorno prima della partenza ricevo una chiamata da Mariella (una delle receptionist), la quale mi chiede quando arriviamo per poter fare in modo che qualcuno sia presente per accoglierci e farci vedere i percorsi, così le comunico l'orario del nostro arrivo.


All'improvviso però la telefonata cambia completamente tono.

La signora mi dice che la struttura non è dotata di una persona che 24 ore su 24 possa dedicarsi a noi (ma del resto non avevamo mai fatto una simile richiesta), mi chiede cosa mi aspetto dalla struttura e soprattutto mi dice che se io ed il mio compagno vogliamo soggiornare lì dobbiamo prometterle che non “disturberemo” gli altri ospiti in vacanza.

Chiedo spiegazioni e lei mi risponde che in passato alcune persone con disabilità sono state protagoniste di spiacevoli episodi.

Mi viene detto che molti clienti hanno aiutato queste persone con disabilità ma lamentandosene poi in reception, in quanto un 4 stelle non avrebbe dovuto riversare su di loro una simile responsabilità. Inoltre questo comportò, a detta della signora Mariella, innumerevoli recensioni negative alla struttura (recensioni che però da un controllo online non si trovano).




Cerco di rassicurarla sul fatto che abbiamo fatto altre vacanze da soli e che durante altri soggiorni non abbiamo mai chiesto aiuto ai clienti, ma che ci siamo sempre rivolti al personale di ogni struttura. Aggiungo poi che spesso gli aiuti da parte dei clienti sono spontanei (e quindi non richiesti) e spesso scaturiscono da un'amicizia vacanziera o da un semplice scambio di battute.

In vacanza come nella vita di tutti i giorni c'è sicuramente chi guarda una situazione diversa da ciò che è abituato a vedere, ma non c'è solo pregiudizio, anche curiosità e interesse.

Lei mi risponde che ogni aiuto non è mai spontaneo e che dopo ogni buona azione "fiumi di persone" (?) si sono lamentate per averle compiute e mi dice che la gente è cattiva.


Aggiunge anche che in riunione si sono chiesti perché ospitare di nuovo persone con disabilità, visto che in passato con disabili non accompagnati, ci sono stati commenti negativi e conclude dicendo che la struttura non è adatta a noi.

Mario prova a chiedere chiarimenti cercando anche di poter parlare con il direttore, ma sembra impossibile e quindi, vedendo che la situazione non si prospetta molto amichevole, chiede il rimborso del costo della vacanza.

Ci viene detto che il rimborso ormai è difficile essendo la nostra una formula non rimborsabile, tuttavia ci viene assicurato che cercheranno una soluzione.

Dopo poco veniamo nuovamente contattati dalla signora Mariella che ci dice che non occorre che il direttore parli con noi, che le recensioni negative che potremmo fare noi sono comunque minori rispetto a quelle che potrebbe fare la maggioranza della clientela comportando un danno alla struttura e che quindi possono “eccezionalmente” rimborsarci l'intero importo, dal momento che la colpa non è nostra, non è loro ma è solo della gente cattiva che potrebbe lamentarsi.

Ci è stata inviata copia dell'avvenuto bonifico del rimborso totale del soggiorno, ma non ci è stata fornita nessuna spiegazione rispetto a questa palese discriminazione, né tantomeno rispetto al perché sia stato accettato un preventivo avendo chiarito (anche in forma scritta) che siamo persone cieche e il fatto che non saremmo stati accompagnati."


Questa la replica del Gabbiano Beach (se vogliamo ancora peggiore dell'accaduto):

"La signora Mariella (nostra receptionist) ha contattato i clienti semplicemente per sincerarsi che la loro condizione fosse compatibile con la loro scelta di venire in vacanza 14 giorni senza accompagnatore e spiegandogli che la struttura, avendo carenza di personale, non ha la possibilità di assisterli come vorrebbe. Al riguardo dei dubbi espressi da Veronica e Mario, circa la sensazione di essere stati discriminati, invitiamo a riflettere sul fatto che se avessimo voluto essere discriminatori, non li avremmo accettati sin dall’inizio, inoltre il signore Loreti aveva già soggiornato da noi per 3 anni. Oltretutto, il nostro villaggio non presenta barriere architettoniche e ha numerosi turisti disabili che vengono ospitati nella struttura. La telefonata è stata assolutamente in forma amichevole ed è stato il cliente a farci espressa richiesta di cancellazione, chiedendoci inoltre il rimborso completo, nonostante fosse una tariffa non rimborsabile. In via eccezionale l’intero rimborso è stato concesso ed emesso il giorno seguente».

Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Vieste Giuseppe Nobiletti, spiegando che è necessario andare a fondo della questione.

Vorreiprendereiltreno è vicino a Veronica e Mario e si augura che questo tipo di discriminazioni, frutto di un'ignoranza inconcepibile ai giorni nostri, non debbano mai più succedere!


In foto Mario e Veronica




di CLAUDIO CASTAGNA


contatti: redazione@ascuolaoggi.it - info@ascuolaoggi.it


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