Una proposta, sostiene Ivana Barbacci, segretaria generale Cisl, estemporanea e ingovernabile, che non risolve un problema serio e importante come la continuità...
La questione in esame negli ultimi giorni, relativa alla possibilità di garantire una continuità didattica agli alunni con disabilità, rimane una tematica molto delicata ed importante, che presuppone un'attenzione particolare, coinvolgendo interessi preminenti e diritti inviolabili.
È stato approvato dal Consiglio dei ministri, il 26 Marzo 2024, il disegno di legge in materia di semplificazioni che contiene alcune modifiche inerenti la scuola. Tra tutte, l’articolo 16 introduce la possibilità di confermare i docenti precari sui posti di sostegno su richiesta delle famiglie e previo parere del dirigente scolastico.
Il testo stabilisce che al docente in possesso del titolo di specializzazione per l’insegnamento agli alunni disabili può essere proposta la conferma, con precedenza assoluta rispetto al restante person22ale a tempo determinato, sul medesimo posto di sostegno assegnatogli nel precedente anno scolastico.
Il DDL Semplificazioni estende, inoltre, la possibilità di conferma dei docenti di sostegno precari su richiesta delle famiglie anche agli insegnanti non specializzati.
Infatti, il provvedimento stabilisce che tale procedura si applica anche alle seguenti categorie di personale docente:
docenti privi del titolo di specializzazione per l’insegnamento agli alunni disabili che siano inseriti nelle graduatorie di sostegno avendo svolto tre annualità di insegnamento su posto di sostegno nel relativo grado;
docenti privi del titolo di specializzazione per l’insegnamento agli alunni disabili che abbiano svolto servizio su posto di sostegno in quanto individuati sulla base della migliore collocazione di fascia con il relativo miglior punteggio nelle graduatorie GPS o nelle graduatorie ad esaurimento (GAE).
Affinché la norma diventi operativa sarà necessaria, dopo l'approvazione in sede parlamentare, la conferma attraverso un regolamento da adottarsi con specifico decreto ministeriale.
Confermando il giudizio fortemente critico, già espresso in base alle anticipazioni emerse quando ancora il testo doveva approdare al Consiglio dei Ministri, la segretaria generale Ivana Barbacci riprende il tema nella sua video-rubrica periodica "Facciamo il punto", evidenziando che: "Il Disegno di legge Semplificazioni varato dal Governo contiene una misura profondamente sbagliata, e di dubbia legittimità costituzionale, per affrontare un tema serio come quello della continuità didattica per gli alunni disabili. Propone una modalità di conferma dei supplenti sui posti di sostegno che appare inaccettabile, per più di una ragione. Innanzitutto, la conferma del docente sarebbe legata anche al gradimento espresso dalla famiglia. Un criterio non oggettivo che contrasta palesemente con il dettame costituzionale sull'imparzialità delle procedure di assunzione nel lavoro pubblico. Il meccanismo, poi, porta tutt'altro che alla semplificazione. Le assunzioni dei supplenti, come sappiamo, si fanno dopo le nomine in ruolo. In molto casi, quindi, mancherebbero i posti teoricamente destinati alle riconferme. Lo stesso accadrebbe con le supplenze, effettuate in turni successivi, rispettando le graduatorie. È impensabile accantonare posti per una riconferma, senza avere la certezza che l'avente titolo sia effettivamente nominato. In sintesi, il sistema prefigurato appare del tutto ingestibile. Si capisce bene che non può essere questa la strada per favorire la continuità, compromessa alla radice da altre cause. La prima è che circa la metà dei posti di sostegno sono istituiti solo in organico di fatto, e non di diritto. La seconda è la carenza di docenti specializzati, frutto di una politica che affida in esclusiva alle Università il rilascio di titoli, escludendo del tutto il sistema scolastico. Per ottenere continuità servono misure strutturali, che incidano sulla stabilità degli organici o sulla durata dei contratti. Non risolvono il problema, anzi lo aggravano, interventi estemporanei e ingestibili, come quelli proposti dal Governo".
La continuità didattica va sempre sostenuta e rafforzata ma non certo sulla base di "indici di gradimento" degli insegnanti. Quest'ultimi, infatti, sono dipendenti dello Stato, assunti da graduatorie pubbliche ed il loro operato non è soggetto a estemporanee valutazioni esterne.
"Costruiamo piuttosto un contesto di stabilità che garantisca agli studenti disabili personale docente specializzato e stabilmente assegnato. Assicuriamo la continuità non imponendo vincoli per legge, ma affidando alla contrattazione il compito di promuoverla e incentivarla, come è possibile e come già avvenuto con effetti positivi in passato”, queste le parole della segretaria generale Cisl Scuola, Ivana Barbacci.
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di VALENTINA TROPEA
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