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CDSS: "stop alla mercificazione di titoli. "La cattiva scuola" è una vergogna che denigra l'intero sistema educativo"

"Ieri, 24 gennaio, è stata la Giornata Internazionale dell'Educazione ed è un'occasione fondamentale per riflettere e denunciare..."

Ieri, 24 gennaio, è stata la Giornata Internazionale dell'Educazione ed è stata un'occasione fondamentale per riflettere sul diritto universale all'istruzione, un diritto che non conosce confini geografici o sociali e che deve essere garantito a ogni bambino, ragazzo e adulto. Tuttavia, come evidenziato dai numerosi dati presentati dall'UNESCO, troppo spesso questo diritto viene violato, lasciando milioni di giovani

senza un'istruzione di qualità. Il contrasto tra chi può accedere a un'educazione adeguata e chi, invece, è costretto a subire le disparità globali, è un problema che riguarda non solo i paesi in via di sviluppo, ma anche le realtà più evolute.

Purtroppo, la situazione non è solo una questione di accesso alle scuole, ma anche di equità nel sistema educativo. Il 23 gennaio, l'inchiesta di Fanpage.it  "La Cattiva Scuola" ha svelato un altro lato oscuro del nostro sistema educativo, che colpisce chi cerca di accedere alla professione docente in Italia. Il mercato nero dei titoli di studio per aspiranti insegnanti, in cui vengono venduti master, corsi e certificazioni fasulle per scalare le graduatorie provinciali, è una

vergogna che denigra l'intero sistema educativo. Questo fenomeno non solo mina la qualità dell'insegnamento, ma danneggia anche la credibilità delle istituzioni che dovrebbero promuovere il merito e la preparazione, due principi fondamentali in un sistema che si definisce giusto e meritocratico.

Il Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati ritiene inaccettabile che il Ministero dell'Istruzione, che ha scelto di inserire la parola "merito" nel proprio nome, possa tollerare un simile sistema di compravendita di titoli. I docenti, le vere vittime di questo sistema, sono costretti a barcamenarsi in un mercato in cui non è più la competenza e la preparazione a fare la differenza, ma la disponibilità economica e i "contatti giusti". Questo non solo va

contro il valore dell'educazione, ma contribuisce a perpetuare un sistema di disuguaglianza e ingiustizia che fa pagare un prezzo altissimo a chi veramente desidera insegnare con passione e preparazione.

In un contesto come questo, è fondamentale che la Giornata Internazionale dell'Educazione non sia solo un'occasione per celebrare i progressi, ma anche un momento di denuncia contro le pratiche che minano la qualità dell'istruzione. I docenti che si trovano ad affrontare queste difficoltà devono essere ascoltati e sostenuti, non solo per il loro ruolo cruciale nel garantire l'istruzione, ma anche per il loro impegno nel garantire un sistema educativo equo e meritocratico. È ora che le istituzioni prendano misure concrete per fermare questa mercificazione dei titoli e restituiscano dignità e giustizia a chi lavora quotidianamente per l'educazione delle future generazioni.



di LA REDAZIONE

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