La Bruzzone, durante il convegno che terrà Domenica 23 marzo, al Teatro Corso di Mestre, partendo dall’analisi molto critica sul rapporto tra genitori e figli, “cercherà di creare consapevolezza con consigli e indicazioni precise. Di far…”

La docente, criminologa e psicologa Roberta Bruzzone in una recente intervista ha analizzato la complessa relazione che sussiste oggigiorno tra i giovani e le loro famiglie.
Al contrario di quello che si possa pensare,per la Criminologa, il disagio più grande non è quello avvertito dai ragazzi, bensì dai genitori.
Queste le sue parole: “C’è il vuoto educativo, c’è la paura dei genitori che si tirano indietro. Sono inadeguati, incapaci di cogliere segnali evidenti. Un bel pasticcio”, e i giovani si approfittano dei loro genitori che nell’educare sono diventati inermi e incapaci di controllarli.
La Bruzzone a tal proposito afferma :”È il modello genitoriale che si è spostato dalla famiglia normativa, dove i ragazzi erano costretti a confrontarsi con prestazioni e limiti, alla famiglia assertiva, dove non c’è limite, non c’è controllo da parte di genitori che accettano tutto in modo acritico. Sono famiglie che non sanno educare, che non mettono i ragazzi nelle condizioni di crescere”, sottolineando come questo atteggiamento, troppo remissivo da parte delle famiglie, sia la causa delle vulnerabilità dei giovani.
La Criminologa continua, mettendo in rilievo il ruolo fondamentale dei genitori, soprattutto in fase psico-evolutiva dei ragazzi, e afferma : “A stare al mondo te lo devono insegnare in famiglia, non a scuola”, quindi, resta inflessibile sulla posizione di deresponsabilizzazione della famiglia che troppo spesso consegna i processi educativi di sua competenza in mano ad altre istituzioni.
Inoltre quello che intensifica i disagi appena discussi, secondo la Bruzzone, è l’utilizzo inappropriato dei social,
”Sono degli amplificatori delle problematiche. Strumenti potenti, ma non sono i social a creare i problemi. Sono i genitori…”
Sappiamo bene quanto sia difficile il ruolo del genitore. Non esiste il manuale del genitore perfetto, non lo troviamo scritto da nessuna parte come si cresce e si educa un figlio, ma possiamo far in modo che cresca in un ambiente sano e positivo, iniziando a costruire una comunicazione aperta. È bene che i genitori non restino sterili e accondiscendenti dinanzi alle pretese dei loro figli/e.
Bisogna fissare regole, limiti e nel contempo lasciare spazio al dialogo e all’ascolto, caratteristiche fondamentali per la formazione dell’autonomia dei giovani. Il rispetto delle regole, l’ascolto e il dialogo sono il cuore di una sana educazione. La Bruzzone, durante il convegno che terrà Domenica 23 marzo, al Teatro Corso di Mestre (CLICCA QUI) partendo dall’analisi molto critica sul rapporto tra genitori e figli, “cercherà di creare consapevolezza con consigli e indicazioni precise. Di far capire cosa succede nella testa di un ragazzo con problemi, cosa osservare per rendersi conto che ha bisogno di aiuto”.
di NATALIA SESSA