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Taylor Swift, è boom di casi Covid 19 dopo il concerto. Cresce la preoccupazione tra i fan

È boom di casi da Covid-19 dopo il concerto di Taylor Swift che si è tenuto a Milano sabato 13 e domenica 14 Luglio 2024. A dare l’allarme sui social gli...



È boom di casi da Covid-19 dopo il concerto di Taylor Swift che si è tenuto a Milano sabato 13 e domenica 14 Luglio 2024. A dare l’allarme sui social gli “Swifties”, così denominati i fan della celebre star, dopo la comparsa di febbre alta, raffreddore e tamponi con esito positivo al virus.


I concerti, come quello di Taylor Swift che si è svolto di recente a Milano, possono facilitare la diffusione del virus. Il Covid è un’infezione a cui dovremmo abituarci, rimarrà a lungo tra noi” ha affermato Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università degli Studi di Milano, che ha continuato: “Nelle ultime settimane è cominciata una nuova ondata, un ciclo che durerà ancora parecchio: aremo cicli di quattro o sei mesi. Questa variante non è aggressiva, non abbiamo grossi guai. Almeno per la maggior parte dei pazienti”.



Al momento ricordiamo quali sono le principali regole da rispettare in caso di positività al Covid o se si entra in contatto con una persona che ha contratto il virus. 



Stando  agli aggiornamenti sulle misure di prevenzione della trasmissione di SARS-CoV-2, diffuse diffuso dal Ministero della Salute nella Circolare dell’11 agosto 2023, le persone risultate positive ad un test diagnostico molecolare o antigenico per SARS-CoV-2 non sono più sottoposte alla misura dell’isolamento.



A seguire le indicazioni: 


  • Indossare un dispositivo di protezione delle vie respiratorie (mascherina chirurgica o FFP2), se si entra in contatto con altre persone;

  • Se si è sintomatici, rimanere a casa fino al termine dei sintomi;

  • Applicare una corretta igiene delle mani;

  • Evitare ambienti affollati;

  • Evitare il contatto con persone fragili, immunodepresse, donne in gravidanza, ed evitare di frequentare ospedali o RSA. Questa raccomandazione assume particolare rilievo per tutti gli operatori addetti all’assistenza sanitaria e socio-sanitaria, che devono quindi evitare il contatto con pazienti a rischio;



  • Informare le persone con cui si è stati in contatto nei giorni immediatamente precedenti alla diagnosi, se anziane, fragili o immunodepresse;

  • Contattare il proprio medico curante se si è persona fragile o immunodepressa, se i sintomi non si risolvono dopo 3 giorni o se le condizioni cliniche peggiorano.



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di CLAUDIO CASTAGNA




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