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Assunzioni, i docenti idonei PNRR 2023 insorgono e chiedono l'assunzione in ruolo. È chiesto il blocco di ogni concorso. La situazione è paradossale

"Come è possibile che una commissione d'esame ci abbia ritenuti idonei all'insegnamento e che ora ci ritroviamo costretti a rifare le stesse identiche prove in..."

A seguire la nota dei docenti idonei al concorso PNRR 2023 dove emerge una grande amarezza: "Migliaia di docenti idonei al concorso ordinario del 2023/2024, noto come "PNRR", si trovano oggi a fronteggiare una situazione paradossale: dopo aver superato regolarmente tutte le prove previste, sono stati di fatto esclusi da ogni prospettiva lavorativa concreta ( ruolo ). Una vicenda che assume contorni sempre più inquietanti, evidenziando una totale mancanza di trasparenza da parte del governo, e l'assenza di rispetto per chi ha dimostrato sul campo le proprie competenze. I fatti sono chiari.

I partecipanti al concorso, dopo aver superato tutte le prove richieste, si ritrovano oggi a dover sostenere nuovamente un iter identico, con gli stessi contenuti e le stesse modalità. Per alcuni versi peggiorative in quanto l'accesso alle prove orali si avranno in misura proporzionale ai posti disponibili ( CLICCA QUI ). "Che cosa dobbiamo dimostrare ancora?" si chiedono, in un grido di frustrazione collettiva. La domanda non è retorica: mai prima d’ora si era visto un concorso pubblico che, pur dichiarando i candidati idonei, negasse loro qualsiasi riconoscimento formale. In passato, il superamento delle prove comportava almeno l’inserimento in una graduatoria trasparente e a scorrimento, garantendo la possibilità di assunzione nel tempo. Oggi, tutto questo viene negato.

Non esiste alcuna graduatoria pubblicata, e la posizione degli idonei rimane un mistero assoluto.

Questa ingiusta situazione, considerando che per alcune classi di concorso le selezioni non sono ancora terminate, risulta palesemente in contrasto con gli obiettivi dichiarati del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che prevede il raggiungimento di precisi target di assunzione. Riconoscere e valorizzare gli idonei attraverso l’esaurimento delle graduatorie permetterebbe di stabilizzare migliaia di precari e raggiungere quegli obiettivi assunzionali di cui il nostro sistema educativo ha disperatamente bisogno. Un ulteriore elemento di amarezza riguarda la mancanza di percorsi abilitanti dedicati per chi ha superato il concorso PNRR. Mentre esistono corsi agevolati online per altri gruppi, i docenti idonei vengono esclusi da qualsiasi opportunità di abilitazione, e lasciati in una posizione di estrema precarietà. Il futuro che si prospetta è ancor più drammatico: molti rischiano di essere superati da chi, grazie a percorsi abilitanti meno rigorosi, potrà candidarsi per incarichi di supplenza, relegando gli idonei nell’ombra.

È assurdo che chi ha superato tutte le prove di un concorso pubblico non possa più lavorare nella scuola, affermano gli interessati, ormai sull’orlo della disperazione. A peggiorare ulteriormente la situazione, l’ introduzione nelle graduatorie di una riserva del 15% dei posti per chi ha svolto il Servizio Civile Universale.

Sebbene questa esperienza abbia un indubbio valore sociale, appare difficile giustificare il suo legame con l’idoneità all’insegnamento. Un buon insegnante si valuta per la sua preparazione, non per esperienze che nulla hanno a che vedere con la didattica.



Questa corsia preferenziale finisce per svilire ulteriormente il valore delle competenze e delle esperienze maturate sul campo dai docenti idonei. Dietro questa vicenda, c’è il destino di migliaia di docenti che, nonostante tutto, continuano a credere nella loro missione educativa. Eppure, il governo sembra ignorare il loro grido d’aiuto, scegliendo di voltare le spalle a chi dovrebbe essere il cuore pulsante del sistema scolastico italiano. Questa pagina vergognosa della nostra storia educativa rischia di avere conseguenze devastanti, non solo per i docenti colpiti, ma anche per la qualità della scuola italiana. Gli idonei esclusi, con la loro passione e competenza, meritano risposte, trasparenza e una dignità lavorativa che oggi viene loro negata. Sarà questo il prezzo che l’Italia è disposta a pagare per la disattenzione e la mancanza di visione? La speranza è che questa vicenda trovi una soluzione giusta e tempestiva, prima che sia troppo tardi."

Nota stampa del gruppo dei docenti idonei al concorso PNRR.


di LA REDAZIONE



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