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Assunzioni docenti triennalisti, la petizione dei docenti precari italiani arriva al Parlamento Europeo, supportata da ulteriori sostenitori

"Il decreto, infatti, non punta a ridurre il numero dei precari riformando il metodo di reclutamento dei docenti..."

Il Comitato Precari Uniti per la Scuola, promotore di una petizione contro il precariato nella scuola al Parlamento Europeo, che sarà discussa il prossimo 20 febbraio in seno alla Commissione per le Petizioni del Parlamento, ha ricevuto il supporto di altre associazioni di insegnanti: Docenti Uniti Italia, DPSE - Docenti Precari Specializzati in Europa, Scuola Lavoro e Libertà, Uniti per Indire.


La petizione è diretta a chiedere l’intervento della Commissione per le Petizioni per la corretta applicazione della normativa comunitaria in materia di professioni regolamentate (in particolare, la direttiva 2013/55/UE) e l’attuazione della clausola 5 dell’accordo-quadro (direttiva 1999/70/CE) contro l’abuso di reiterazione dei contratti a tempo determinato nei confronti dei docenti in questione, nell’ambito del sistema di formazione iniziale e del sistema di reclutamento.


La risposta dell’Italia alla procedura di infrazione (INFR(2014)4231) nei suoi confronti, con il D.L. 16 settembre 2024, n. 131, c.d. Decreto Salva Infrazioni, che raddoppia l’indennizzo in caso di abuso di contratti a termine per i precari della scuola, e che aveva  lo scopo di evitare il deferimento dinanzi alla Corte di Giustizia, non ha impedito alla Commissione Europea di rimettere il caso alla Corte di Giustizia dell’Unione, dato che la normativa introdotta dall’Italia non prevedeva alcuna possibile azione futura per sanzionare e compensare l’abuso dei contratti a termine e la discriminazione dei lavoratori a tempo determinato. E’ necessario prevenire gli abusi, non basta sanzionarli una volta che si sono verificati!


Il decreto, infatti, non punta a ridurre il numero dei precari riformando il metodo di reclutamento dei docenti, che invece dovrebbe procedere su un doppio canale: i concorsi, da un lato, e le graduatorie per titoli e servizio per i docenti con un lungo periodo di precariato, dall’altro.

Le associazioni degli insegnanti precari ripongono la massima fiducia nell’ascolto da parte della Commissione per le Petizioni e chiedono, pertanto, l’intervento della Commissione stessa per la corretta applicazione alla fattispecie della normativa comunitaria in materia di professioni regolamentate (in particolare, la direttiva 2013/55/UE) e l’attuazione della clausola 5 dell’accordo-quadro (direttiva 1999/70/CE) contro l’abuso di reiterazione dei contratti a tempo determinato nei confronti dei docenti in questione.

 

Per sostenere la petizione, firmare al seguente link, dopo aver effettuato la registrazione al website della Commissione:



di LA REDAZIONE

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