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Assegno di Inclusione (ADI), nuove modalità di controllo sulle attività di lavoro dipendente non dichiarate dai beneficiari (INPS)

"I beneficiari dell’Assegno di Inclusione (ADI) devono comunicare all’INPS eventuali rapporti di lavoro, in essere al momento della domanda, e ogni..."

Le modalità di accesso e di fruizione dell’Assegno di Inclusione (ADI) sono state comunicate con la circolare INPS 16 dicembre 2023, n. 105.

Il diritto all’ADI è riconosciuto sulla base di specifici requisiti, anche di reddito, che devono essere posseduti dal nucleo familiare al momento della presentazione della domanda e mantenuti per l’intera durata di fruizione del beneficio.

Pertanto, i beneficiari dell’Assegno devono comunicare all’INPS eventuali rapporti di lavoro, in essere al momento della domanda, e ogni variazione delle condizioni occupazionali durante l’erogazione della misura.

Il messaggio 31 ottobre 2024, n. 3624 illustra le modalità del controllo messo in atto dall’Istituto sulle attività di lavoro dipendente non dichiarate dai componenti del nucleo familiare.

In particolare, la procedura verifica la presenza del modello “ADI-Com Esteso” per ogni domanda accolta, se uno o più componenti del nucleo familiare abbiano avviato un’attività di lavoro dipendente o percorsi di politica attiva del lavoro.

In caso di omessa comunicazione, la procedura sospende l’erogazione del beneficio, nel quale risulti:

  • un’attività lavorativa dipendente o percorsi di politica attiva del lavoro con corresponsione di una indennità;

  • la mancata presentazione del modello “ADI-Com Esteso” entro 30 giorni dall’avvio dell’attività lavorativa.

Se entro tre mesi dall’avvio dell’attività lavorativa, l’interessato non provvede alla presentazione del modello, la prestazione decade.



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di KATIA PIEMONTESE


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