In merito alla diversità di trattamento tra personale scolastico di ruolo e precario, con riferimento all'assegno che riceveranno docenti e ATA nel mese di dicembre, "il giovane sindacato Anief afferma che è una scelta che non si può tollerare"
Quasi 900 mila tra insegnanti e personale Ata della scuola riceveranno arretrati e un adeguamento stipendiale per via della mancata sottoscrizione del contratto di categoria 2022/2024.
A differenza dei docenti di ruolo, con contratto a tempo indeterminato, avranno un trattamento differente gli insegnanti e gli Ata precari. Parliamo di altri 200 mila lavoratori che si vedranno in busta paga paga solo l’incremento mensile.
"Una diversità di trattamento che è una precisa scelta del Governo. In merito a questa differenza il giovane sindacato Anief afferma che questa è una scalta che non può tollerare". A spiegarlo, durante una video intervista all’agenzia Teleborsa ( CLICCA QUI ), è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
Bisogna fare chiarezza sui nuovi aumenti contrattuali. Innanzitutto un aumento sotto forma di assegno che andrà a coprire il mancato allineamento dell'indennità di vacanza contrattuale nel 2023. In modo che a dicembre oltre alla tredicesima ci sarà una sorta di quattordicesima ( un assegno che va da 500 a 1.300 euro, cifra che dipende dalla posizione contrattuale, se docente o ATA, e dell'anzianità di servizio ). Cifra che verrà data solo al personale di ruolo.
Inoltre da gennaio avremo un aumento sensibile della voce indennità di vacanza contrattuale dei nostri cedolini, dagli attuali 10 euro ai futuri 70 euro mensili, quindi un aumento di 60 euro in busta paga per tutti, sia precari sia di ruolo".
Il sindacato Anief dichiara di essere soddisfatto di quest'azione ma nel contempo afferma che "continuiamo a ribadire la necessità di recuperare l’anno 2022, quindi altri 1.000 euro, e certamente di far assegnare ai docenti e Ata precari l'assegno di 1.000 euro di indennità del 2023, per soddisfare il principio della parità di trattamento" del personale che l’Unione europea ha introdotto da anni in tutti i Paesi membri, quindi anche nell’ordinamento giudiziario italiano, attraverso la direttiva UE 70/99 che fa prevalere i diritti a prescindere dal contratto che lega il dipendente all’amministrazione.
Nel dettaglio, Anief ricorda che il recupero dell’inflazione anche dopo l’applicazione dell’indennità di vacanza contrattuale maggiorata non sarà ancora totale, perché l’una tantum per il 2022 non è stata del tutto compensata: per questo partiranno le diffide Anief per tutti i dipendenti della scuola. Inoltre, poiché anche stavolta i precari sono stati discriminati, stanno partendo ricorsi per tutti i supplenti che hanno prestato servizio a partire dal 1° gennaio 2022, così da fare recuperare loro fino a 1.500 euro. Fanno ben sperare i tanti esiti positivi prodotti dai giudici negli ultimi tempi: dalla Carta del docente alla ricostruzione della carriera, delle ferie non godute agli scatti stipendiali. Tutti diritti lesi, sui quali sempre più giudici ci stanno dando piena ragione.
di LA REDAZIONE
contatti: redazione@ascuolaoggi.it - info@ascuolaoggi.it