Grazie al decreto Milleproroghe potrebbero arrivare le attese deroghe alla mobilità del personale della scuola anche per il prossimo anno scolastico: se la richiesta dovesse essere accolta, si “salverebbero” dai blocchi gratuiti e dannosi del trasferimento, permanente o annuale, circa 45 mila docenti, 30 mila neoassunti e 15 mila immessi in ruolo l'anno precedente a tempo determinato. In attesa della norma sulla possibile cancellazione di questo vincolo, salta la riunione al ministero dell’Istruzione dal quale dovrebbe scaturire il nuovo accordo sulla mobilità che ogni anno coinvolge diverse decine di migliaia di lavoratori della scuola.
“Approvare una richiesta che arriva dalla ‘base’ della scuola – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – sarebbe un gesto importantissimo e che andrebbe a cancellare un’ingiustizia che, pur in presenza di posti vacanti, nega il ricongiungimento di troppi docenti e Ata della scuola ai loro affetti e spesso anche ai figli minori. Non va poi trascurato il fatto che solo alcuni giorni fa tra gli emendamenti al Decreto legge 176 Aiuti quater, presentati pure del primo partito di maggioranza, Fratelli d'Italia, la V Commissione del Senato ne abbia trasformati alcuni in ordini del giorno e tra questi figura anche la precisa volontà di introdurre una rinnovata mobilità del personale scolastica in deroga agli attuali vincoli. Significa che il Governo Meloni ha preso carico di portare avanti questa battaglia che Anief conduce da tempo e alla quale non rinuncerà fino a quando non sarà vinta”.
Anief ricorda che oltre all'opportunità di far venire meno i vincoli agli spostamenti del personale, che laddove via siano posti disponibili non si comprende perché debbano essere negati, il sindacato che ha già mosso i primi passi per fare inserire nel decreto Milleproroghe risposte positive sugli organici, a partire da quello aggiuntivo Pnrr per il prossimo triennio, oltre che su reclutamento, mobilità e concorsi.
LA NORMA AL DECRETO MILLEPROROGHE RICHIESTA DA ANIEF
Comma 12ì, articolo 5
La disposizione di cui all’articolo 13, comma 5, del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59, si applica a decorrere dall’anno scolastico 2024/2025.
di CLAUDIO CASTAGNA
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