L’una tantum per il 2022 non è stata del tutto compensata e per questo partiranno le diffide, ad annunciarlo è il giovane sindacato Anief, a difesa di tutti i docenti e i dipendenti della scuola
I vertici del Ministero dell’Istruzione e del Merito confermano la volontà politica di assegnare gli anticipi del rinnovo contrattuale 2022/24 a partire dal prossimo mese a oltre 1,2 milioni di docenti e Ata. Nelle ultime ore il ministro Giuseppe Valditara ha espresso soddisfazione per la recente manovra, che ha destinato fondi significativi per i lavoratori della scuola spiegando che quelle chieste da mesi “al ministro Giorgetti erano le risorse per i contratti. E qui ci sono 5 miliardi per gli statali, di cui una parte importante andrà al milione e 200mila lavoratori della scuola. Abbiamo approvato in un mese il precedente contratto scaduto da anni, l’anno prossimo arriverà il nuovo contratto con ulteriori aumenti e a dicembre ci sarà già un anticipo”, ha precisato Valditara.
Di quanto aumenteranno gli stipendi dei docenti nel 2024?
Gli stipendi dei docenti subiranno un incremento di 200 euro lordi, grazie a vari aggiustamenti e bonus, a ricordarlo anche il sottosegretario all’Istruzione, Paola Frassinetti. Inoltre, a dicembre, si attende un anticipo che varia tra 700 e 1.200 euro per i docenti di ruolo”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “ritiene importante, di certo, l’azione del Governo che dal 2024 ampliando gli sgravi fiscali e incrementando più volte l’indice di assegnazione dell’indennità di vacanza contrattuale (da 1,5 a quasi 7 punti percentuali) ha decisamente adeguato l’importo all’inflazione dell’ultimo biennio. Solo che il recupero non è ancora totale, perché l’una tantum per il 2022 non è stata del tutto compensata e per questo partiranno le diffide Anief per tutti i dipendenti della scuola che potranno in tal modo recuperare 700-800 euro. Inoltre, siccome pure in quest’occasione i precari sono stati discriminati, stiamo proponendo dei ricorsi per tutti i supplenti che hanno prestato servizio a partire dal 1° gennaio 2022, così da fare recuperare loro fino a 1.500 euro, ancora di più perché l’Italia ha da tempo incluso nell’ordinamento giudiziario il principio di parità di trattamento del personale sancito dalla direttiva europea 70/99 che fa prevalere i diritti a prescindere dal contratto che lega il dipendente all’amministrazione”.
“Anief – continua il suo presidente nazionale - crede moltissimo in questa ennesima battaglia per la salvaguardia dei diritti di centinaia di migliaia di lavoratori della scuola ancora non di ruolo ma anche già assunti a tempo indeterminato. Fanno ben sperare i tanti esiti positivi delle vertenze in Tribunale prodotte in passato a loro tutela: dalla Carta del docente alla ricostruzione della carriera, delle ferie non godute agli scatti stipendiali. Tutti diritti lesi, sui quali sempre più giudici ci stanno dando piena ragione”, conclude Pacifico.
di CLAUDIO CASTAGNA
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