Attivazione di tutti i percorsi o meno? Grado di discrezionalità degli atenei? Modalità di accesso? Questi sicuramente tra i temi della trattativa tra MIM e MIUR
Cresce l'attesa per la pubblicazione del decreto da parte del Mur, Ministero dell’Università e della Ricerca, per poi dare il via alla pubblicazione dei bandi da parte delle singole Università. Il decreto rappresenta l’ultimo step prima dell’avvio dei percorsi abilitanti, solo dopo esso, gli atenei e le istituzioni AFAM accreditate potranno rendere note tutte le informazioni relative ai corsi, alle iscrizioni con annessa procedura, ai costi e all’organizzazione.
Entro il 22 gennaio, viste le tempistiche massime diramate per le varie fasi dell'accreditamento dei percorsi, dopo il parere motivato dell’ANVUR, doveva essere pubblicato il Decreto, ma ad oggi non è accaduto. Ricordiamo che lo stesso dovrebbe contenere anche tutti gli enti che hanno ottenuto ufficialmente l’accredito. Una volta pubblicato il Decreto, a questo punto sarà compito delle Università provvedere alla pubblicazione di tutte le informazioni relative alle modalità di iscrizione e procedere, se dovesse essere necessario, ad una prova preselettiva. Si consiglia sempre di monitorare i siti delle Università di riferimento.
IL SENATORE PITTONI ANNUNCIA CHE L'ACCREDITAMENTO DEI PERCORSI ABILITANTI ALL'INSEGNAMENTO SONO FINALMENTE IN DIRITTURA DI ARRIVO
Sulla pagina Facebook del senatore Mario Pittoni, Responsabile Dipartimento Istruzione Lega, già Presidente Commissione Cultura Senato, si legge che "come annunciato l'ANVUR ha completato la parte di sua competenza. L'attenzione è ora tutta sulla trattativa in corso tra MIM e MUR per le norme attuative cui dovranno attenersi le università".
Quanto durerà la trattativa tra MIM e MUR sulle norme attuative?
L'auspicio è che nel mese di febbraio partano finalmente i percorsi abilitanti. I docenti "ingabbiati" e i precari storici, coloro sui quali si regge l'istruzione in Italia, aspettano con ansia questo momento. Ovviamente attendono con ansia anche i potenziali docenti. Tanto dipende da questa ultima fase in quanto le norme attuative decretano l'avvio dei vari percorsi ( 60, 36 e 30 CFU ) e nel contempo determinano le modalità e le tempistiche di attivazione. Partiranno in contemporanea le varie tipologie di percorso oppure verrà demandato un certo grado di discrezionalità alle università? L'auspicio è quello di soddisfare le esigenze di tutti i docenti e potenziali docenti.
QUALI SONO LE DOMANDE ALLE QUALI DARANNO RISPOSTE LE NORME ATTUATIVE TRATTATE DAL MIM E E DAL MUR?
Una delle domande che viene posta spesso è se i percorsi da 30, 36 e 60 partono contemporaneamente o se le relative attivazioni dipendono dalla discrezionalità delle università. Il punto è che le università, alle quali viene riconosciuto l'accreditamento, devono adottare, tenendo conto delle CDC richieste e dei numeri di docenti che potrebbero conseguire l'abilitazione, comportamenti simili in termini di organizzazione ed erogazione. Ad oggi ogni università invece, in merito all'attivazione o meno di alcuni percorsi, tenendo conto delle proprie potenzialità, sta mettendo in campo una propria strategia. Alcune in prima battuta hanno reputato quasi impossibile l'attivazione dei percorsi da 30 CFU per gli ingabbiati ( per i docenti di ruolo, specializzati e abilitati ) ( LEGGI L'ARTICOLO ). Altre invece hanno reso nota la disponibilità all'attivazione dei medesimi percorsi ( LEGGI L'ARTICOLO ). Quindi ad oggi possiamo affermare che se le indicazioni che arriveranno da ANVUR, MIM e MUR non saranno stringenti in merito all'attivazione dei percorsi la discrezionalità, almeno sull'attivazione dei corsi, resterà alta.
Altra domanda, ci sarà una selezione?
Per i 60 CFU, percorso destinato ad un numero chiuso, il problema è reale. Non può esistere la regola che chi si iscrive prima si abilita all'insegnamento. Da sempre esiste la selezione per conseguire una specializzazione/abilitazione. Ovviamente il problema non sussiste in quegli atenei dove le domande di iscrizione sono inferiori ai posti assegnati.
Attivazione di tutti i percorsi o meno, grado di discrezionalità degli atenei e modalità di accesso restano i grandi nodi da sciogliere.
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Percorsi formativi in ingresso abilitanti da 60 CFU CFA, istituiti e destinati a coloro che intendono insegnare una disciplina specifica nella scuola secondaria. Questi corsi offrono un'ampia formazione, compresa l'attività di tirocinio diretto e indiretto ( SCOPRI NEL DETTAGLIO IL PERCORSO DIDATTICO CLICCA QUI ).
Percorsi formativi abilitanti da 30 CFU, per docenti già in possesso di abilitazione su altra classe di concorso o altro grado di istruzione o per docenti specializzati su sostegno. Percorsi che non saranno a numero chiuso, restano fuori dal fabbisogno di docenti stimato dal Ministero dell'Istruzione, in quanto non prevedono tirocinio e potranno essere seguiti interamente online.
Percorsi formativi transitori abilitanti da 30 CFU per docenti con tre anni di servizio presso le scuole statali o paritarie, di cui almeno uno nella specifica classe di concorso e per coloro che hanno sostenuto la prova concorsuale del concorso “straordinario bis”.
Percorsi formativi transitori da 30 CFU, per i neo-laureati o per coloro che non hanno acquisito i 24 CFU entro il 31 ottobre 2022, utili per accedere ai concorsi fino a fine 2024, con ulteriori crediti da integrare in caso si risulti vincitori di concorso
Percorsi formativi post-concorso da 30 o 36 CFU/CFA, per coloro che partecipano ai concorsi senza essere già abilitati
CHIARIMENTO
Percorsi abilitanti apertura domande permessi studio ( 150 ORE )
In merito alle Università telematiche che sostengono di avere chiesto più posti rispetto al numero reso noto, Anief chiarisce che il numero di quelli autorizzati per Regione non è soggetto a modifiche. I posti non possono, dunque, aumentare, rimane in sospeso il discorso relativo alle abilitazioni da 30 CFU che riguardano i docenti in possesso già di un’abilitazione e che non rientrano nei posti autorizzati, l’iscrizione avverrebbe in soprannumero e di conseguenza non intaccherebbe questa prima tranche di posti.
Per quanto riguarda la richiesta delle 150 ore di permessi studio, la cui domanda è scaduta da oltre un mese, qualora il docente dovesse accedere al percorso abilitante, tutto dipende dagli accordi delle singole regioni e dai relativi contratti collettivi. Si sa già che alcuni Usp hanno consentito l’invio della domanda con riserva, altri apriranno alla presentazione di nuove richieste. Non c’è, dunque, alcun riferimento normativo nazionale ma un regolamento interno autonomo.
In merito ai tempi di conclusione dei percorsi abilitanti è fortemente probabile che anche il percorso da 60 CFU si concluderà entro settembre/ottobre per consentire la partecipazione al concorso. Se ciò non dovesse avvenire, Anief in qualità di sindacato, chiederà la possibilità di inoltrare la domanda con riserva.
Ricordiamo che i percorsi abilitanti consentiranno l’inserimento in prima fascia delle GPS.
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di LA REDAZIONE
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