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A scuola con A B C, il progetto che porta in classe il tema della diversità e del volontariato

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ll progetto “A scuola con A.B.C.: educazione e formazione alla cultura del volontariato e dell’inclusione” porta all’interno delle classi il tema della diversità e del volontariato.

L’obiettivo del progetto è quello di trasmettere ai bambini e agli adolescenti l’importanza del rispetto verso l’altro e verso sé stessi, dell’aiuto reciproco e la valorizzazione dell’unicità di ciascuno.

Condividere esperienze di volontariato, raccontare le storie e le emozioni vissute da coetanei all’interno del Reparto di Chirurgia del Burlo spinge gli allievi ad immedesimarsi in quella situazione ed in quel vissuto emotivo.

In questo modo è possibile far comprendere loro quanto quelle emozioni non sono diverse da quelle che vivono tutti gli altri, seppur in condizioni e situazioni differenti.

Ascoltare e rispettare la storia e l’unicità dell’altro rappresenta la via che assicura il rispetto della propria unicità.

Attraverso la realizzazione di questo progetto si può dare la possibilità di far comprendere ai giovani che se desideriamo essere accolti e aiutati dagli altri, allora è importante che ciascuno di noi contribuisca alla formazione di un mondo accogliente, altruista e non giudicante.

Il progetto si articola in un ciclo di 3 incontri in ciascuno dei quali vengono proposti agli studenti delle attività dinamiche e interattive che hanno lo scopo di far riflettere i giovani su quanto ognuno di noi sia unico: siamo tutti il risultato di una storia personale, un insieme di esperienze diverse e degne di essere raccontate e rispettate.

Contestualmente all’organizzazione dei tre incontri previsti dal progetto, la scuola potrà scegliere di attivare durante l’anno scolastico una serie di attività, che già si prevedono all’interno dell’istituto scolastico, in cui saranno gli allievi stessi ad essere parte attiva di un progetto di crescita sociale diventando piccoli volontari della raccolta fondi di A.B.C.

Da quanto emerge dai dati dell’ultima Indagine su Bullismo e Cyberbullismo dell’Istituto Superiore di Sanità, pubblicata ad inizio 2024, solo 6 studenti su 10 riferiscono di sentirsi accettati dai propri compagni, e li percepisce come disponibili e gentili. Questa condizione può essere particolarmente sentita da bambini e ragazzi con una disabilità o con un vissuto ospedaliero importante: fattori che incidono sul benessere complessivo dei giovani e causano isolamento sociale e disorientamento nelle relazioni con i coetanei e con la comunità. Proprio per questo A.B.C. vuole intervenire in questi contesti e porsi come attore complementare e rafforzativo del lavoro della scuola su una piena inclusione dei bambini con disabilità e di tutti quei bambini che si sentono esclusi. “A scuola con A.B.C.” è nato proprio dall’ascolto del vissuto dei bambini chirurgici che ha trovato risposta nella volontà dell’Associazione di fornire supporto a questi bambini anche al di fuori del percorso chirurgico in senso stretto.

Per l’iniziativa, A.B.C. può contare sul contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, grazie a un finanziamento erogato attraverso i bandi del settore sul fondamentale contributo di Bain Capital, fondo di investimento americano con vari sedi in Europa da quattro anni al fianco di A.B.C. come main sponsor di riferimento del progetto.

Come ha spiegato lo stesso Ranzato, «Come Bain Capital abbiamo lanciato quattro anni fa un fondo europeo per il sostegno di associazioni focalizzate sulla figura del bambino, non solo dal punto di vista della salute, ma anche relativamente a temi come povertà e istruzione. Collaboriamo con più di 10 società e associazioni in tutta l’Europa e A.B.C. è l’unica associazione italiana che affianchiamo ad oggi. Abbiamo trovato nell’associazione triestina un partner ideale che si focalizza esattamente su quello che è lo scopo di questi fondi, oltre a rappresentare un partner di eccellenza, l'unica realtà in Italia che abbiamo individuato svolgere questo tipo di servizi».

Come ha illustrato nel merito la coordinatrice dei progetti A.B.C. Micol Cossi Sadoch «iIl progetto “A scuola con A.B.C.” si articola in un ciclo di 3 incontri, in ciascuno dei quali vengono proposti agli studenti delle attività dinamiche e interattive, come giochi di ruolo e attività creative che hanno lo scopo di far riflettere i giovani su quanto ognuno di noi sia il risultato di una storia personale, un insieme di esperienze diverse e degne di essere raccontate e rispettate. Grazie alla competenza delle psicologhe dell’Associazione le attività sono sempre adattate all’età degli alunni e alle necessità specifiche del gruppo classe. Nel corso del primo incontro viene lasciato spazio alle testimonianze dirette dei volontari dell’Associazione, che dimostrano come fare volontariato non sia solo dare agli altri, ma anche ricevere nuove prospettive, competenze e gratificazioni personali. Le loro storie stimolano nei ragazzi domande e pensieri su tematiche sociali, rendendoli consapevoli dell'importanza di contribuire alla comunità. Gli studenti vengono invitati a riflettere sul valore dell'inclusione, sull'importanza del sostegno reciproco e su come piccoli gesti possano fare la differenza. Nel corso degli incontri successivi vengono proposti giochi di ruolo e attività creative (come ad esempio la personalizzazione di materiali messi a disposizione da A.B.C.). Questi sono strumenti potenti per insegnare in modo pratico ed esperienziale il significato di empatia e valorizzazione dell’unicità di ognuno. I partecipanti non solo imparano concetti astratti, ma li sperimentano in prima persona, comprendendo con il cuore e con la mente come la diversità sia in realtà un'opportunità di crescita e come l'empatia sia fondamentale per vivere in armonia con gli altri.

In questi anni di attività “A scuola con A.B.C.” ha coinvolto complessivamente più di 4.000 bambini di 200 classi delle scuole di Trieste e provincia. Solo durante l’anno scolastico 2023-2024 il progetto ha raggiunto 1.122 studenti a cui si aggiungono quasi 100 bambini che hanno partecipato ai laboratori in occasione della Barcolana e 560 bambini durante l’estate per le attività nei ricreatori comunali di Trieste, Ricrestate. In totale, quindi, sono circa 1800 i bambini e le bambine incontrati lo scorso anno (11 plessi scolastici, per un totale di 56 classi). Le scuole coinvolte sono prevalentemente di Trieste, ma con alcuni incontri si è arrivati anche a Gorizia e Monfalcone: quello di espandersi in altre città del territorio regionale e sul vicino Veneto è uno degli obiettivi che A.B.C. si pone, proprio grazie al supporto di Bain Capital.

A.B.C. è nata nel 2005 a Trieste da due genitori che hanno affrontato un lungo percorso chirurgico per il loro bambino. Oggi è un’organizzazione ben strutturata che. garantisce supporto psicologico, emotivo e logistico alle famiglie dei bambini che, a causa di malformazioni, devono affrontare complessi percorsi chirurgici presso l’ospedale materno infantile Burlo Garofolo di Trieste. A.B.C. offre accoglienza gratuita ai bambini e alle famiglie durante il periodo di ricovero in ospedale; offre sostegno psicologico ed emotivo in reparto e fuori, accompagnando le famiglie durante tutto il percorso di cura, dalla diagnosi prenatale fino a dopo il rientro a casa. A.B.C., inoltre, sostiene l’IRCCS Burlo Garofolo donando strumentazione specialistica, supportando la ricerca scientifica e la formazione degli operatori sanitari.



di LA REDAZIONE


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